Hans Trapp, il babbo natale alsaziano: una leggenda radicata nella storia

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Le origini storiche di Hans Trapp

Nel cuore dell’Alsazia, il periodo delle feste di fine anno è segnato da personaggi mitici unici: San Nicola, il protettore dei bambini, Christkindel, portatore di regali, e Hans Trapp, incarnazione del celebre padre Piffero. Ma dietro la leggenda di Hans Trapp si nasconde una figura storica ben reale: Hans von Trotha.

La storia di questo cavaliere risale al XV secolo, quando prende possesso del castello di Berwartstein, situato non lontano da Wissembourg. Offerto dal principe elettore del Palatinato, questo castello diventa rapidamente teatro di tensioni con l’abate locale, antico proprietario dei luoghi. Rifiutando di riconoscere la legittimità di questo trasferimento, i monaci di Wissembourg contestano energicamente questa decisione.

Le Hans Trapp

Una vendetta distruttiva

Di fronte a questi dissidi, Hans von Trotha risponde con atti clamorosi. Ordina la costruzione di una diga sul fiume Lauter, privando così Wissembourg della sua acqua. Questa manovra porta a un’inondazione massiccia delle terre appartenenti all’abbazia. Sotto la pressione dei monaci, von Trotha finisce per cedere… ma distruggendo brutalmente la diga. Risultato: la città subisce danni considerevoli, segnando le menti per decenni.

Questi scontri attirano l’attenzione fino a Roma. Dopo anni di lamentele, papa Alessandro VI convoca il cavaliere, che, in una lettera audace, accusa la Chiesa di corruzione. Questa risposta conduce alla sua scomunica, una sentenza che non sembra affatto turbalo. Hans von Trotha si spegne nel 1503, ma la sua leggenda, invece, è appena iniziata.

La nascita di un mito

Proprio come Vlad l’Impalatore, divenuto il Dracula della mitologia popolare, Hans von Trotha si trasforma in Hans Trapp, una figura terrificante destinata a spaventare i bambini. La leggenda narra che avrebbe venduto la sua anima al diavolo e si dedicava a atti barbarici, come omicidio e cannibalismo.

Il nome “Trapp” proverrebbe dal verbo tedesco “trappen”, evocando passi pesanti e inquietanti nella foresta circostante. Poco a poco, questa figura sinistra diventa l’equivalente alsaziano del padre Piffero, reprimendo i bambini disobbedienti.

Un incontro gelido a Wissembourg

Ogni anno, la quarta domenica dell’Avvento, la piccola città di Wissembourg rivive questa leggenda durante una processione notturna. I monaci, accompagnati da giocolieri di fuoco e musicisti, sfilano nelle strade buie, prima che appaia Hans Trapp.

Vestito con un costume spaventoso, interroga i bambini sul loro comportamento dell’anno passato. Il culmine di questa serata è l’arrivo di un carro sinistro, dove sono imprigionati dei bambini “catturati”. Fortunatamente, il Christkindel interviene per liberare questi piccoli prigionieri, riportando speranza e gioia. Un spettacolare fuoco d’artificio conclude questa rappresentazione, scacciando gli incubi lontano.

Una tradizione viva

La storia di Hans Trapp illustra sia l’importanza delle leggende locali sia la loro capacità di attraversare i secoli. Oggi, questa figura continua a nutrire l’immaginario collettivo, ricordando che l’Alsazia non si limita a incantare con i suoi mercatini di Natale e i suoi paesaggi pittoreschi. Essa ospita anche racconti oscuri, rivelatori del suo ricco patrimonio culturale.

Che siate appassionati di tradizioni o amanti della storia, una visita in Alsazia durante il periodo natalizio promette di immergervi in un’atmosfera unica, dove passato e fantastico si fondono armoniosamente.

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